Il 24 maggio 2015 ricorre il centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Accanto alle molte manifestazioni organizzate per ricordare questa data, il coordinamento di lettori professionisti “Leggere per Leggere” ha lanciato l’iniziativa “Àrmàti di libri”, volta a coinvolgere i lettori, le biblioteche, le librerie, le scuole, ossia tutti coloro che si occupano di promuovere i libri e la lettura.
La manifestazione è pensata nella medesima ottica che il nostro Paese ha adottato dopo il secondo conflitto mondiale e che ha sancito nell’articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
“Àrmàti di libri” dunque come contenitore di eventi che affermano il valore del libro e della lettura come antidoto alla cultura di guerra, come strumenti per affermare invece una cultura di pace e tolleranza.
La Fondazione Querini Stampalia aderisce all’iniziativa con una raccolta bibliografica che è anche una proposta: le pagine e le parole degli scrittori italiani restituiscono il racconto degli eventi bellici della Grande Guerra italiana, ma anche delle vicende di vita minuta dei singoli in quegli anni terribili.
Libri scritti sia da chi ha combattuto sia da chi ha cercato di ricostruire un pezzo di storia del nostro Paese attraverso il romanzo.
Libri diversi tra loro, ma caratterizzati da un denominatore comune, ossia la presa d’atto, a volte a posteriori, e il conseguente desiderio di comunicare la grande tragedia che si consumò.
In questo senso riteniamo che la loro lettura possa fornire spunti di riflessione, di condivisione e di conversazione per veicolare una cultura di pace.