Margherita Andreu
Entrambi luoghi
29 novembre 2004 – 31 gennaio 2005
a cura di Chiara Bertola
Tema dell’esposizione è la rilettura per immagini degli spazi della Fondazione realizzati da Carlo Scarpa fra il 1959 e il 1963, con l’intento di mettere direttamente a confronto il soggetto e la sua rivisitazione fotografica.
Negli scatti di Margarita Andreu l’intervento dell’architetto veneziano è reinterpretato secondo un universo linguistico i cui elementi fondanti sono l’immaterialità, il vuoto, il riflettersi della luce, ma anche le geometrie dei moduli costruttivi, la rigidità delle strutture architettoniche, la lucentezza dell’acciaio e del vetro.
La riflessione degli spazi sulle superfici dei vetri ha permesso all’artista catalana di allineare, in un’unica visione frontale e in uno spaesante equilibrio, pezzi di spazio reale con visioni di spazio riflesso. Tutto si è trasformato in superficie e il disegno – base della composizione scarpiana dello spazio – emerge nelle immagini esposte in tutta la sua ritmicità, pulizia, geometricità, conferendo particolare risalto ai dettagli.
Catalogo “Carlo Scarpa. L’opera e la sua conservazione. VI.2003”, a cura di Maura Manzelle, Fondazione Archivio del Moderno, Accademia di Architettura, Mendrisio 2004. Testo di Chiara Bertola