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Roman Opalka e Mariateresa Sartori

Roman Opałka Mariateresa Sartori

 

Dire il tempo

 

7 maggio 2019 – 24 novembre 2019

 

a cura di Chiara Bertola

 

In concomitanza con la 57. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia 

 

Secondo capitolo del progetto Roman Opałka. Dire il tempo ideato e realizzato da BUILDING e da Fondazione Querini Stampalia a Milano e Venezia, la mostra è stata accolta nelle sale della Casa Museo dove le opere di Roman Opałka e quelle di Mariateresa Sartori sono state poste in relazione tra loro e con quelle delle collezioni antiche dell’istituzione.  

 

Il progetto Dire il tempo, nelle due mostre-capitoli complementari di Milano e Venezia, è nato dalla volontà di approfondire la produzione di Roman Opałka attraverso una selezione di opere che segnano tappe fondamentali nella sua ricerca, molte delle quali mai presentate prima in Italia o mai esposte, provenienti da importanti collezioni private e pubbliche, tra cui il museo Muzeum Sztuki di Łódź e soprattutto il Fonds de Dotation Roman Opałka, con cui è nata una stretta collaborazione nell'ideazione del progetto.  

 

Entrambe le mostre hanno ruotato attorno a OPALKA 1965 / 1-∞, ricerca a cui l’artista ha dedicato gran parte della sua vita e di cui sono stati esposti insieme, alla Fondazione Querini Stampalia, per la prima volta in assoluto, il primo e l'ultimo Détail su tela: il primo proveniente dal Muzeum Sztuki, Łódź in Polonia, e visibile per la prima volta in Italia, e l'ultimo, rimasto incompiuto, mai presentato al pubblico e proveniente da una collezione privata.  

 

Obiettivo comune alle due esposizioni è stato ricostruire il percorso artistico dell’artista franco-polacco coprendo l’intero arco della sua attività, dai primi lavori fino ai più recenti, facendo conoscere al grande pubblico anche aspetti meno noti della sua ricerca artistica, ma fondamentali per la sua formulazione concettuale e linguistica. Di particolare importanza per la conoscenza critica dell’artista, il capitolo veneziano del progetto ha riunito e presentato per la prima volta le due opere fondamentali dell’intero programma OPALKA 1965 / 1-∞.   

 

Alla Fondazione Querini Stampalia sono stati esposti l’Alfa e l'Omega, il primo e l’ultimo Détail, riuniti. Insieme a questi due dipinti significativi, è stata esposta anche una serie di autoritratti fotografici e il suono registrato della voce dell'artista.  

 

Alla Fondazione Querini Stampalia, accanto alle rappresentazioni sul tempo di Roman Opałka, è stato inoltre presentato un nucleo di opere di Mariateresa Sartori (Venezia, 1961), artista di un’altra generazione che, con Opałka, aveva intessuto una profonda amicizia. Disseminati lungo il percorso del museo, i disegni e le immagini fotografiche della Sartori rilevavano le sottili e invisibili trame determinate dal nostro muoverci nello spazio e attraverso il tempo. Al centro del percorso l’imponente installazione Il tempo del suono. Onde: una parete completamente ricoperta di fogli di carta su cui l’artista, con il carboncino, ha tradotto in forma visiva il suono delle onde del mare in tempo reale.   

 

La mostra veneziana è stata resa possibile anche grazie alla generosa ollaborazione di Anneliese Lenz e dal sostegno delle gallerie Lévy Gorvy, New York, Michela Rizzo, Venezia, Studio G7, Bologna e Doppelgaenger, Bari.

 

Immagini dell'esposizione

Dire il tempo_comunicato stampa
 

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