Edizione 2007 - On Mobility
Mostra: 27 gennaio – 10 marzo 2007
Sede: Villa delle Rose, sede espositiva del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Cinque finalisti: Alice Cattaneo, Elenia Depedro, Nicola Gobbetto, Luca Trevisani, Nico Vascellari
Vincitore: Luca Trevisani
Curatori: Chiara Bertola, curatrice ed ideatrice del Premio e Gianfranco Maraniello, curatore della mostra e del catalogo.
Critici selezionatori: Caroline Corbetta, Francesco Manacorda, Daniele Perra, Camilla Seibezzi, Marina Sorbello
Prima Giuria: Chiara Bertola (curatrice Premio FURLA per l’arte); Giulio Ciavoliello (critico e curatore indipendente); Mario Codognato (curatore del MADRE – Museo d’Arte Donna Regina); Giacinto Di Pietrantonio (direttore GAMEC di Bergamo); Walter Guadagnini (Presidente Commissione Scientifica UniCredit & l’Arte); Gianfranco Maraniello (direttore MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna); Jonathan Watkins (critico e curatore indipendente).
Seconda Giuria: Chiara Bertola (curatrice Premio Furla); Carolyn Christov-Bakargiev (curatore capo Castello di Rivoli, Torino); Yuko Hasegawa (curatore capo MOT, Tokyo); Mona Hatoum (artista); Christoph Tannert (direttore Künstlerhaus Bethanien, Berlin); Bartomeu Marí (curatore capo MACBA, Barcellona)
Progetto grafico di: Mona Hatoum "On mobility"
L'artista madrina della sesta edizione del “Premio Furla per l'arte” è Mona Hatoum. Il disegno grafico proposto da questa artista, libanese di origine palestinese ora residente a Berlino, è la manipolazione di una semplice carta geografica prelevata dalla tasca della poltrona di un aereo con le tracce dei voli di una compagnia aerea. L’artista ha colorato i vuoti tra un percorso e l’altro facendo emergere il disegno di uno spinnaker, una vela che si alza evidenziandosi su una qualsiasi parte del mondo, dando così corpo e visionarietà immediata alla mobilità.
Ma il tema della mobilità, individuato dall’artista, lascia intuire un messaggio che va oltre il fenomeno dello spostamento fisico, tragico o privilegiato, e delle dinamiche dei flussi di persone. Riferendosi al mondo dell’arte Mona Hatoum lascia trapelare la possibilità di una diversa fruizione dell’opera, che parla della sensazione di disorientamento e instabilità prodotta dalla mobilità, trasmettendo questa idea non solo nei suoi contenuti ma anche nelle sue forme. Si tratta di quel “traslocare i pensieri” indicato già da Paul Ricoer, dove la possibilità di ridisegnare i concetti dentro nuovi spazi mentali rappresenta la risorsa fondamentale di ogni uomo.
Catalogo: Edizione Charta, Milano