Edizione 2011 - Pleure qui peut, rit qui veut
Esposizione progetti finalisti: dal 29 gennaio 2011 al 6 febbraio 2011
Sede: Palazzo Pepoli, Bologna
Cinque finalisti: Alis/Filliol, Francesco Arena, Rossella Biscotti, Matteo Rubbi, Marinella Senatore
Vincitore: Matteo Rubbi
Curatore del Premio: Chiara Bertola
Selezionatori: Lorenzo Bruni (critico e curatore indipendente) e Carson Chan (codirettore Program, Berlino); Cecilia Canziani (head of programming Nomas Foundation, Roma) e Vincent Honoré (curatore e head of collection David Roberts Art Foundation, Londra); Alfredo Cramerotti (co-curatore di Manifesta 8, Murcia&Cartagena, Spagna e curatore di Quad, Derby, UK) e Emily Pethick (direttore Showroom, Londra); Vincenzo De Bellis (direttore Peep-Hole, Milano) e Philippe Pirotte (direttore Kunsthalle, Berlino); Simone Menegoi (critico e curatore indipendente) e Marianne Lanavère (direttore La Galerie, Noisy-Le Sec, Parigi).
Giuria Internazionale: Christian Boltanski (artista padrino del Premio), Stefano Chiodi (storico e critico d’arte), Vít Havránek (direttore Tranzit Display Gallery di Praga), Jörg Heiser (critico e associate editor di Frieze), Miguel Von Hafe Pérez (direttore del CGAC Centro Galego de Arte Contemporáneo di Santiago de Compostela, Spagna).
Progetto grafico di: Christian Boltanski
Il motto di Christian Boltanski, padrino dell'ottava edizione del Premio Furla "Pleure qui peut, rit qui veut" (Piange chi può, ride chi vuole) è tratto da un proverbio cinese che fa da introduzione al film Lola di Jacques Demy del 1961. L'immagine proposta si rifa ad una sua gouache del 1974: La vie c'est gaie, la vie c'est triste.
L'immagine di Boltanski contiene in un'unica oscillazione due polarità come in un diagramma cartesiano: del ridere e del piangere, ma anche del volere e del potere in un'unica figura. Oscillazione che non è consonante con l'andamento della vita... di qualcosa che non vuole essere deciso e decisivo verso un momento definitivo.
Catalogo: Edizione Mousse publishing, Milano