“… Certa la morte, incerto il tempo in cui accade, sano di mente, io Giovanni Querini Stampalia, figlio del Co: Alvise, e della Contessa Maria Lippomano dispongo delle cose mie col seguente Atto di ultima volontà.
… Istituisco Erede d'ogni mia sostanza mobile, immobile, diritti, azioni e ragioni ovunque esistenti una fondazione scientifica che oggi stabilisco col nome di fondazione "Querini" agli scopi e cogli obblighi che saranno più sotto indicati …
la mia Biblioteca, Galleria, Medagliere, Oggetti d'Arte posti nel mio Palazzo a S. Zaccaria diverranno d'uso pubblico. - Verrà unito agli stessi un Gabinetto di lettura nel primo piano del mio palazzo nelle stanze da me abitate. - Il Gabinetto di lettura e la Biblioteca rimarranno aperti nei giorni, ed ore che … [i] Curatori determineranno, ma costantemente in tutti quei giorni, ed ore in cui le Biblioteche pubbliche sono chiuse, e la sera specialmente per comodo degli studiosi, che saranno collocati non nella Biblioteca, ma in una Sala vicina, bella, comoda, con stufe, e tappeti per l'inverno. - Vi saranno camere per adunanze serali di dotti e scienziati, sì nazionali, che forestieri… Una terza parte almeno della mia rendita annua verrà impiegata in questa gratuita Istituzione del Gabinetto di lettura, ed adunanze serali di dotti ed amici del sapere, che manca ora in questa Città, e che credo atta a promuovere il culto dei buoni studj, e delle utili discipline, scopo principale della fondazione Querini…”
Dal testamento del Conte Giovanni Querini Stampalia del fu Alvise, fatto in Venezia nel giorno 11 dicembre 1868 e pubblicato il giorno della morte del testatore il 25 maggio 1869.