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Senza titolo. Le metafore della didascalia: pubblicazione
Senza titolo. Le metafore della didascalia
Senza titolo. Le metafore della didascalia
Dal 20 Marzo al 02 Maggio 2020

L’innovazione al museo passa anche da una didascalia.

Questo il tema affrontato nella recentissima pubblicazione SENZA TITOLO. Le metafore della didascalia, a cura di Maria Chiara Ciaccheri, Anna Chiara Cimoli e Nicole Moolhuijsen, Nomos edizioni 2020. 

Il progetto è promosso da Fondazione Querini Stampalia in collaborazione con ABCittà, Università Ca' Foscari-Dipartimento di Management, MAC Lab, ICOM Italia, Spazio BK e We Exhibit.

Il volume, oltre ai testi delle curatrici, contiene i contributi di James Bradburne in dialogo con Maria Elena Colombo, di Monica Calcagno e di Enrico Giori.

I musei stanno diventando sempre più consapevoli dell’importanza e della complessità di coinvolgere i pubblici. Gli studi sulle attese e il gradimento dei visitatori suggeriscono nuove strategie di interpretazione e di mediazione del patrimonio. La rappresentazione più evidente di questo nuovo approccio è la didascalia.

La didascalia è, nell’immaginario dei visitatori e in quello degli operatori, un “luogo” di certezze, lo strumento scientifico per eccellenza, preciso e definitivo. In verità si tratta di un atto interpretativo, situato nel tempo e nello spazio, imperfetto e provvisorio. La museologia recente ci parla di didascalie critiche, “polivocali”, sempre più attente all’accessibilità e alla presa in conto di punti di vista e sensibilità diverse.

Chi dovrebbe scriverle? Che cosa includere, che cosa omettere? E soprattutto, come definirne la “correttezza” e valutarne l’efficacia?

 

SENZA TITOLO. Le metafore della didascalia, attraverso voci e professionalità diverse,  suggerisce possibili tracce per la progettazione e l’analisi critica di una didascalia; questioni che tengono conto delle caratteristiche dello strumento, del contesto entro cui il suo messaggio si colloca, delle prospettive e degli obiettivi che il museo intende raggiungere in relazione ai propri pubblici.

È possibile acquistare Il libro anche dal sito della casa editrice: www.nomosedizioni.it

 

Il progetto editoriale nasce da varie ricerche, percorsi di formazione e incontri sul tema della didascalia museale quale specifico strumento di mediazione. Il tema si colloca all’interno di una più ampia prospettiva di studio relativa all’interpretazione al museo.

È frutto di una serie di corsi di formazione rivolti a studenti e professionisti museali ideati e condotti  da Maria Chiara Ciaccheri, Anna Chiara Cimoli e Nicole Moolhuijsen e realizzati in collaborazione con e presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, con tappe anche in altri musei italiani (Musei Civici di Siena, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Museo del Novecento, Casa Museo Boschi Di Stefano, Hangar Bicocca di Milano e Peggy Guggenheim Collection di Venezia ). 

Questo percorso, sempre diverso nella sua articolazione, negli ospiti e nelle proposte laboratoriali, ha preso il nome di “Senza titolo”.

 

La pubblicazione stessa del volume fa parte di un percorso di formazione che la Fondazione Querini Stampalia ha intrapreso ormai da qualche anno.

Tappa importante è stata, nel 2017, il corso ‘Le metafore della didascalia’ articolato in quattro giornate e rivolto a professionisti museali, che verteva sul tema della didascalia come strumento di mediazione e interpretazione dell’opera.

Nel 2018 un secondo corso intitolato ‘Museo. Ripensare il coinvolgimento dei pubblici’, in collaborazione con ABCittà, ha confermato la direzione intrapresa nei termini di ridefinizione dei compiti e del ruolo del museo oggi nel tessuto sociale.

 

E l’attività della Fondazione Querini Stampalia nell’indagare queste tematiche proseguirà il prossimo autunno con ‘Didascalie e musei: dalla teoria all’azione’: tre giornate di corso per comprendere da una prospettiva interdisciplinare le potenzialità offerte dalle didascalie, strumento imprescindibile della comunicazione, non solo museale. 

Il programma dettagliato del corso e le informazioni per l’iscrizione si possono trovare sul sito della Fondazione Querini Stampalia: www.querinistampalia.org.

Pochi i posti ancora a disposizione.

 

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